La galleria Benucci nasce a Roma in via Giulia intorno al 1980 e si specializza in mobili dipinti del XVII e XVIV sec, non trascurando le opere dei cosiddetti ” Primitivi” i dipinti su tavola a fondo oro del XlV e del XV sec.

È presente alle edizioni di biennali di antiquariato fra le più importanti a livello nazionale: Palazzo Strozzi, Palazzo Corsini a Firenze, Biennale di Torino e di Milano, prima edizione internazionale a Palazzo delle Esposizioni di Roma , sempre a Roma è presente a tutte le edizioni della biennale di Palazzo Venezia

Attualmente si trova nella prestigiosa sede di quelle che furono gli spazi delle storiche arazzerie Eurolo e Uroli in Via del Babuino al civico 150/c. 

Dopo attenti studi, sul cambiamento dei gusti e delle attenzioni dei nuovi collezionisti inserisce nei suoi anche opere di qualificati artisti moderni e contemporanei (già collezione privata della famiglia Benucci), facendo sua la frase “l’arte non ha tempo”

Visitare la Galleria Benucci è un viaggio intrigante ed interessante, il poter ammirare e constatare come una consci Berniana o una commode Romana del XVII o opere di artisti contemporanei esposti negli stessi ambienti riescano ad esaltarsi a vicenda.

Robert De Niro ha inaugurato La Benucci

Il nuovo spazio romano è una consistente “appendice” delle Gallerie Antiquarie Benucci che da anni si dedicano al mercato d’arte offrendo all’attenzione pubblica mobili, pitture, oggetti di alta epoca. Il nuovo spazio espositivo accosta prestigiosi “pezzi di antiquariato” alle avanguardie pittoriche del Novecento, compresi i pittori più apprezzati dalla critica attuale. Consistente sarà la presenza di artisti newyorkesi assai noti in USA e che Ida Benucci porta all’attenzione del pubblico italiano grazie a una serie di mostre personali che si svolgeranno in questo locale.

La presenza di De Niro non è casuale: la mostra con cui la galleria inizia la propria attività è infatti dedicata al padre dell’attore, Robert De Niro Sr., artista di fama, mancato qualche anno fa e che il figlio ha voluto ricordare anche a Roma.

Ida Benucci, anima di questo nuovo spazio espositivo e culturale, ha voluto che l’inaugurazione della sua galleria (2 mila metri quadri in uno degli ambienti più suggestivi della città) fosse contrassegnata dall’accostamento tra arte d’alta epoca e arte contemporanea, lungo settecento anni di storia. Gli spazi della Galleria delle Esposizioni proporranno infatti – come ha annunciato il Soprintendente del Polo Museale Romano, Claudio Strinati (che con la Soprintendenza ha seguito il recupero di questo prezioso angolo della Roma antica) – “accanto ad opere di arti decorative appartenenti ad importanti famiglie italiane (dai Chigi ai Barberini, ai Borghese), opere di Philip Stark, Ron Ara. A capolavori di Deodato Orlandi, Bernardo Daddo, Mattia Preti, Pietro da Cortona, Luca Giordano saranno affiancate opere di Fernando Botero (di cui sta per prendere il via la grande mostra a Palazzo Venezia), Igor Motoraj, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Paul Resika, Kikuo Saito, Michael Steiner, Steven Harvey, Julian Schnabel, Don Gummer, Jedd Novatt, Michael Mulhern.

De Niro nasce nel 1922 a Syracuse, New York. Studia pittura e lavora ospite di numerosi musei. Nel 1945 espone per la prima volta al ‘Fall Salon at Art of This Century’, New York. Seguono numerose personali in importanti sedi espositive statunitensi. Quindi si trasferisce in Francia; vive a Parigi, Gravigny, Baren, e St. Just-en-Chevalet. Joseph Hirshhorn acquista più di cinquanta pitture ad olio e lavori su carta. Nel 1968 gli viene assegnato il ‘Guggenheim Fellowship’. Dal 1967 al ’75 insegna alla ‘State University of New York’, Buffalo e alla ‘Cooper Union’, ‘the New School for Social Research’, ‘the School of Visual Arts’, e ‘East Michigan State College’. La sua attività d’artista continua con una serie di mostre negli Usa ed in Inghilterra. E’ del ’90 la personale alla ‘Staempfli Gallery’, New York. Due anni dopo riceve l”Honorary Degree’ al ‘Briarwood College’ e nel 1993 muore a New York.
Robert De Niro, Sr. dipingeva la realtà in maniera astratta. Trasformava l’ambiente, il paesaggio e le persone che amava in forme e figure dai colori vivaci e brillanti. Utilizzava linea e colore per comporre in maniera melodica, come un cantante. Non eseguiva mai una rappresentazione pedissequa della realtà e nei suoi dipinti non indugiava eccessivamente nei dettagli, ma al contrario utilizzava un approccio rapido e vigoroso, ad esempio traducendo una figura seduta su una sedia con sagome di colore, realizzando la propria rete di segni per rappresentare quello che osservava. In vita, De Niro ha ricevuto riconoscimenti dai più importanti critici del suo tempo, scrittori come Clement Greenberg, Fairfield Porter e Frank O’Hara hanno apprezzato le sue opere nella fase iniziale della sua carriera. I suoi lavori sono stati esposti presso alcune delle più prestigiose gallerie di New York. Tuttavia a causa delle vicissitudini della moda artistica è solo adesso, con la pubblicazione della prima monografia delle sue opere e le mostre nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo, che la sua produzione può essere apprezzata come merita dal grande pubblico.